Spesso nella mia pratica clinica incontro ragazze con età che va dai 15 ai 30 anni e che presentano il problema dell’ovaio policistico (Pcos). Purtroppo spesso credono che l’utilizzo della pillola sia la vera cura. In realtà la vera risoluzione del problema deriva dall’alimentazione e ora vi spiegherò perché è molto importante agire proprio attraverso quest’ultima.
Prima di tutto chiariamo in cosa consiste questa patologia e quali siano i segni che possono portarci a capire la sua presenza.
Le donne che presentano Pcos presentano spesso iperandrogenismo causato da una disfunzionalità’ dei tessuti ovarici. Si verifica pertanto un eccesso di ormoni androgeni (testosterone) che va ad alterare il rapporto LH/FSH che non permette la maturazione dei follicoli ovarici. Tale eccesso di androgeni porta alla comparsa di irsutismo, alopecia e disturbi del ciclo mestruale
Un aspetto assolutamente da evidenziare è che nel 95% dei casi tale patologia è legata a problemi di insulino-resistenza che può avere varie origini e che deve essere corretta per portare alla risoluzione della malattia! Infatti la pillola estroprogestinica non rappresenta la cura della Pcos ma porta solo alla comparsa di finte mestruazioni dovute ad una caduta ormonale.
In presenza di insulino-resistenza, la possibilità di utilizzare l’insulina in modo efficace è compromessa, e il pancreas deve produrre più insulina per dare il glucosio alle cellule. Quindi si avrà iperinsulinismo che porterà all’aumento del grasso corporeo. A livello delle ovaie si forma una specie di barriera che non permette ad esse la comunicazione con gli ormoni sessuali e quindi non ci sarà una maturazione dell’ovocita con conseguente infertilità.
Da tutto questo capiamo quanto sia importante agire prima di tutto sull’iperinsulinismo attraverso un’alimentazione adeguata che non stimoli continuamente la produzione dell’insulina, ma che al contrario metta a riposo il pancreas. In tal modo diminuirà l’insulino – resistenza e conseguentemente l’iperinsulinismo e la patologia potrà essere corretta in maniera risolutiva.
Quali sono dunque le strategie nutrizionali da poter adottare ?
Da vari studi è emerso che un aspetto molto importante è considerare il timing dei pasti concentrando la maggiorparte delle calorie al mattino in quanto il momento della colazione funge da segnale per la partenza del nostro asse riproduttivo. Altrettanto importante è ridurre il numero di pasti e la scelta di alimenti che non stimolino continuamente l’insulina. Quindi scegliere colazioni prettamente salate del tipo uova strapazzate o pane di segale e prosciutto insieme a della frutta fresca di stagione, e sia per il pranzo che per la cena pasti combinati con un adeguata quantità di carboidrati non raffinati, grassi e proteine.
Quindi curando la propria alimentazione e il proprio stile di vita sarà possibile agire realmente sulla sindrome dell’ovaio policistico!con minimi costi e soprattutto senza effetti avversi dovuti all’utilizzo dei farmaci.